Imagini ale paginilor
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(a) I marinai si misero a vogare con quanta lena avevano, ma fosse il peso della barca, fosse la corrente contraria, noi facevamo ben poco cammino. E intanto a qualche centinaio di metri da noi il vapore andava a grado a grado sprofondandosi nell' acqua. Era uno spettacolo che agghiacciava il saugue nelle vene. Al lume delle fiaccole, che, come torcie funerarie, ardevano ancora sulla coperta, noi vedevamo un brulichio di figure umane. Erano I disgraziati che non avevano potuto riparare in nessuna imbarcazione. Chi correva come un pazzo da poppa a prora e da prora a poppa, chi s' aggrappava alle catene e alle funi, chi s' arrampicava sulle antenne, chi stava rannicchiato sui pennoni guardando stupidamente in giù. un tratto il movimento di discesa si fece rapidissimo, si spensero i fanali e le torcie, e la nave s' inabissò in mezzo a un gorgoglio spaventevole. Il vortice tanto temuto ci raggiunse, ci avilluppò nelle sue spire; la barca girò ripetutamente sopra sè stessa. i remi andarono in pezzi, il timone si ruppe, fummo tratti a capofitto come lungo l' arco d' una cascata, e il mare parve sul punto di chiudersi sopra di noi.

A

(b) Poi chiuse gli occhi, e cercò di dormire; ma l'eco del l'inno nazionale gl' intronava sempre gli orecchi, le stonature del clarinetto gli avevano urtati i nervi e gl' impedivano il sonno. Dopo d' aver preso alla meno peggio un qualche riposo, si decise finalmente di aprire la finestra, e quello fu l'istante più beato del giorno. Sentì l'aria pura e imbalsamata del paese nativo che gli sbatteva sul viso, ne riconobbe il profumo, gli parve che quegli aliti montani dissipassero la nebbia che gli offuscava la mente. Gli scomparvero come per incanto gli anni trascorsi, perdette la memoria delle lotte sanguinose, dei tumulti del parlamento, del febbrile lavoro del ministero, e li credette un sogno di malato. Difatti le cime de' suoi monti, i casolari delle colline, le brune chiome del bosco che gli stavano davanti, non avevano punto mutato d' aspetto. Riconobbe la casa bianca sul poggio, respirò con voluttà l'esalazione del fieno recentemente reciso. guardò con affetto l'orto paterno e la vigna che portava ancora i suoi grappoli. Rimase lungamente estatico a quella finestra, contemplando quel panorama così eloquente al suo cuore.

1. Translate into Italian :

The other boys looked at me from a distance but did not dare to approach; the deaf-mute had great sympathy for me, and not from interest alone. Sometimes he did not know what to do with the bread, which I threw him, and made signs to me that he and his companions had had enough to eat and could not take any more food. If he saw a guard coming into my room, he gave him the bread to return to me. Although he expected nothing from me then, he went on with his antics* before my window with most loveable grace, glad that I was looking at him. Once a guard permitted the boy to enter my prison. As soon as he was in, uttering a cry of pleasure, he ran to embrace my knees. I took him in my arms and the joy, with which he overwhelmed me with caresses, is indescribable. How much love there was in that little soul! How I would have liked to be able to have him educated and to save him from the abject condition, in which he lived.

I never knew his name. He himself did not know that he had one. He was always merry and I never saw him cry except once, when he was whipped, I do not know why, by the jailor. How strange! To live in such a place seems the greatest misfortune, and yet that boy was as happy as the son of a prince could be at his age. So I reflected and learned that the mind can make itself independent of circumstances. If we control our fancy we shall be contented almost anywhere. A day is soon passed, and when in the evening we go to bed with hunger satisfied and without any pressing sorrow, what does it matter if that bed is within walls called a prison rather than within walls called a house or a palace?

*to make antics, ruzzare.

2. Subject for Composition in Italian :—

"Il piu bel Giorno della Vita."

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